Pietro Antonio Antivari
Un vescovo friulano di fine Ottocento tra tradizione e modernità


Firma di Antivari, rettore del Seminario udinese per oltre trent'anni.
[Archivio Parrocchiale di Palmanova]

IL LIBRO

PIETRO ANTONIO ANTIVARI
Vescovo dei friulani a fine Ottocento

un nuovo libro di Valerio Marchi (www.valeriomarchi.it)


Il 18 febbraio 2012 è in programma a Morsano di Strada (UD), la presentazione del libro di Valerio Marchi "Pietro Antonio Antivari vescovo dei friulani a fine Ottocento", edito dalla Kappa Vu di Udine.

Nel corso degli ultimi l'autore ha concentrato le sue indagini storiche (svolte dal 2006 nell'ambito dell'Ateneo udinese: prima il Dipartimento di scienze storiche e documentarie, poi il Dipartimento di scienze umane) in modo prevalente sull'antisemitismo cattolico in Friuli a cavallo tra Otto e Novecento; ma egli si è soffermato, allo stesso tempo, sulle coeve presenze ebraiche, cercando di capire chi fossero realmente gli ebrei locali, di là dello sguardo ostile di chi nutriva pregiudizi nei loro confronti. I suoi sforzi si sono concretizzati in una serie di scritti, nei quali il libro in oggetto, pur non avendo per tema né l'antisemitismo cattolico né le presenze ebraiche, affonda nondimeno le sue radici.

Difatti, tentando di ricostruire alcune manifestazioni ostili che a fine Ottocento, precisamente nel luglio 1896, bersagliarono il medico israelita Ettore Sachs, nativo di Gonars, Valerio Marchi si è imbattuto in Pietro Antonio Antivari (1830-1899, nativo di Morsano di Strada, in provincia di Udine, a pochi chilometri da Gonars e da Palmanova), che all'epoca era da quasi due anni vescovo ausiliare a Udine e da trenta rettore del Seminario cittadino: ebbene, nel frangente appena ricordato questo illustre prelato non solo non manifestò le più o meno accentuate tendenze antiebraiche che erano caratteristiche della più parte degli esponenti di spicco del mondo cattolico, ma fu addirittura assai vicino al medico ebreo Sachs.

La figura di Antivari, dunque, ha immediatamente incuriosito l'autore, e di questo interesse si trova traccia in alcuni suoi lavori: in particolare, ovviamente, nella monografia che ruota attorno al Sachs. Ed è stato proprio nella circostanza della presentazione del dottor Sachs al Centro Civico di Fauglis, presso Gonars, su invito della Amministrazione comunale, nel febbraio 2009, che alcuni appartenenti alla Associazione Ricreativa di Morsano di Strada gli hanno proposto di occuparsi più a fondo del loro prestigioso compaesano. Successivamente, anche il Comune di Castions di Strada (di cui Morsano è l'unica frazione) ha iniziato a prendere a cuore il progetto.

L'autore ha subito iniziato a reperire e organizzare le fonti che gli hanno consentito di tracciare almeno qualche quadro biografico del vescovo morsanese, la cui immagine storica, ricordata qua e là in modo solo occasionale anche dai migliori studi sinora prodotti, meritava di essere rispolverata e riscoperta. Del graduale sviluppo delle sue ricerche sull'Antivari, peraltro, Marchi ha già avuto occasione di presentare alcuni risultati in un incontro tenuto presso il nuovo Centro Civico di Castions di Strada il 16 ottobre 2010; non solo, ma nel frattempo ha provveduto a stimolare l'interesse del pubblico circa l'Antivari, divulgando qualche aspetto della sua figura e dei suoi tempi in diverse sedi: la rivista friulana "La Panarie", il quotidiano di Udine "Messaggero Veneto", l'enciclopedia on line "Wikipedia" e il recentissimo terzo volume del Nuovo Liruti (dizionario biografico dei friulani, Forum, Udine 2011).

Il progetto iniziale prevedeva un testo nel quale fossero semplicemente condensati i momenti salienti della vita di Antivari e della sua personalità; poi, però, le cose hanno preso una piega diversa, e ciò essenzialmente per due ordini di ragioni. Prima di tutto, lo sviluppo del lavoro ha portato a capire sempre meglio che inquadrare la figura di Pietro Antonio Antivari implicava considerare e analizzare non solo altre figure di protagonisti coevi, ma anche alcuni nodi e problemi dell'epoca, sia in un'ottica locale sia in quella più ampia della "grande storia" e della storia nazionale, i cui intrecci con la cosiddetta "piccola storia" e con la storia regionale si rivelano sempre non solo utili ma necessari e inevitabili. Il timore, insomma, era quello di tracciare un ritratto ancorato ad un approccio prevalentemente commemorativo, encomiastico, aneddotico: al semplice ritratto di maniera si è preferito allora la composizione di un mosaico, una visione panoramica, di più ampio respiro, pur lasciando sempre al centro - talora in primo piano, talaltra sullo sfondo - il volto storico e umano dell'illustre prelato di Morsano. In secondo luogo, il 150° anniversario della nascita del Regno d'Italia ha dato l'idea di dividere la ricerca in due segmenti.

Nella prima parte, più generale, si narra di Antivari e dei suoi tempi e si dà conto soprattutto dello scenario e del contesto, per aprire un ventaglio di eventi, persone, idee, concetti, questioni e dibattiti dell'Ottocento e del primissimo Novecento. L'idea è stata quella di ricostruire alcuni spaccati significativi del percorso friulano preunitario e postunitario, fornendo un contributo alla storia dell'Unità italiana, in particolare per ciò che riguarda i rapporti fra lo Stato e la società (rapporti largamente segnati da caratteri laici, liberali, anticlericali) da un lato, e il mondo cattolico dall'altro; non solo, ma all'interno dei due schieramenti non sempre rigidamente strutturati, e dunque talora fluidi, permeabili - è stato inevitabile indagare e presentare anche momenti di discontinuità, di dibattito interno, di messa in discussione delle linee più consolidate, oltre che di vere e proprie intersezioni con il fronte avverso. Così, sulla base dell'accordo fra i referenti della ricerca, e grazie alla disponibilità della Kappa Vu, ha preso vita una prima Sezione che permette al Comune di Castions di Strada, e dunque alla popolazione di Castions e di Morsano di Strada, di intervenire nel dibattito, nelle celebrazioni e, in generale, nelle iniziative per il 150° dell'Unità facendo perno sul personaggio storico locale in assoluto più prestigioso.


Numero speciale dedicato dal quotidiano cattolico udinese
all'Antivari in occasione della scomparsa.
[Biblioteca Civica "V. Joppi", Udine]



Pietro Antonio Antivari vescovo
(Morsano di Strada 1830 - Udine 1899).
[Archivio Parrocchiale di Moggio Udinese]

 


La seconda parte, invece, s'incentra in modo più dettagliato e insistito sulla persona di mons. Antivari e, in misura minore, sulla sua famiglia. Di conseguenza, il secondo tomo può risultare meno significativo per quanto concerne la storia generale, e assai più rivolto a tracciare gli aspetti biografici del protagonista e di alcuni suoi famigliari. Tutto ciò - è bene precisarlo - non significa tuttavia che manchino vari e notevoli spunti biografici nel primo volume, o che il secondo avrà poco da dire circa il più ampio quadro storico dell'epoca.

Nel presente volume l'autore si è avvalso, come suo solito, di ampie documentazioni di varia natura, dal più piccolo archivio parrocchiale sino a quelli vaticani. Ancora una volta, però, è stata privilegiata la pubblicistica degli anni presi in considerazione, e ciò con un preciso scopo: oltre al fatto che la carta stampata si rivela sempre una miniera non solo di informazioni, spunti e suggestioni, ma anche di suggerimenti circa alcune piste da seguire nella ricerca storica, si è inteso rendere l'idea della temperie dell'epoca. Ebbene, in quest'ottica i periodici offrono un ritratto quanto mai vivo e articolato di ideologie, mentalità, stereotipi, eventi, programmi, propositi, strategie, dibattiti, polemiche e quant'altro. La stampa di fine Ottocento - inizio Novecento, estremamente ricca, vivace e battagliera, ci aiuta dunque a calarci nel clima di quei tempi andati facendocene quasi respirare l'aria, favorendo una sorta di immersione tra i fatti e i personaggi da esaminare; se poi si obietta che essa non sempre dice la verità - e all'occorrenza, come sappiamo bene, volutamente la distorce per i propri fini -, ciò non toglie valore al suo contributo, anzi: se vogliamo capire quali fossero le questioni in gioco, quale peso vi si attribuisse, e come venivano trattati gli argomenti per sostenere l'una o l'altra tesi o posizione, anche i dati sui quali rimangono punti di domanda, o quelli poco verosimili, o addirittura manifestamente erronei, consentono di descrivere la macchina comunicativa e propagandistica dalla cui considerazione non si può prescindere per ricostruire un contesto storico.


Particolare del busto di Pietro Antonio Antivari, opera dello
scultore Luigi De Paoli (1901). [Seminario Arcivescovile di Udine]

L'analisi comparativa con altre fonti e altri dati ci darà talora le risposte che cerchiamo, talaltra no; a volte potremo formulare giudizi storici fondati, altre volte meno; ciò nondimeno, resta un panorama sufficientemente ampio e attendibile di quali fossero i problemi, le tematiche, i fronti, le forze in campo, gli atteggiamenti, le aspirazioni… e in ultimo, ma non come aspetto meno importante, possiamo sapere per certo quali contenuti si volevano veicolare al pubblico, quali tendenze si intendevano generare o favorire, quali icone creare o abbattere. E tutto ciò non è poco.

Soprattutto, però, emerge la figura sia pubblica sia intima del protagonista dell'opera, Pietro Antonio Antivari, uomo e sacerdote di elevato spessore morale e intellettuale, figura umile e discreta, ma coinvolgente e affascinante al tempo stesso, la cui riscoperta è tutta da seguire e da gustare attraverso i risultati sinora conseguiti dal lavoro di ricerca storica.

Il busto di Antivari scoperto a Morsano di Strada domenica 23 settembre 2012 a 113 anni dalla scomparsa

 

Monografie di Valerio Marchi

  • Il "serpente biblico". L'on. Riccardo Luzzatto in Friuli fra culto della patria, antisemitismo e politica (1892-1913), Kappa Vu, Udine, 2008.
  • "Il dottor Sachs". Un medico ebreo in Friuli e la sua famiglia tra Otto e Novecento, Kappa Vu, Udine, 2008.
  • "Una degna figlia di Israele". Lina Gentilli di Giuseppe (San Daniele 1883 - Venezia 1901), Kappa Vu, Udine, 2009.
  • "L'orribile calunnia". Polemiche goriziane sull'omicidio rituale ebraico (1896, 1913), Kappa Vu, Udine, 2010.
  • "Tempo bello per gli ebrei". La vivace propaganda antiebraica della stampa cattolica udinese tra Otto e Novecento, Collana "Civiltà del Risorgimento", Del Bianco, Udine, 2011.

__________________________________________________________________________________________________________

Le conferenze e articoli sul libro


Dal Messaggero Veneto

Clicca per Ingrandire

Dalla Vita Cattolica di Udine - 22 Settembre 2012


 

clicca per ingrandire

clicca per ingrandire